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Fincantieri presenta il progetto “Plasmare”: smaltire i rifiuti per produrre risorse ed energia

News   28 Settembre 2011

Un ambizioso progetto di Fincantieri potrebbe offrire una soluzione seria al gravoso problema relativo alla gestione dei rifiuti in Campania, riuscendo anche nel complicatissimo obiettivo di salvare i cantieri di Castellammare di Stabia, in un periodo assolutamente tragico per l’economia del Paese e del sud Italia: il progetto “Plasmare”.

Lunedì 26 Settembre, presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, è stato presentato l’interessante piano di trattamento dei rifiuti urbani alla presenza dell’assessore ai Trasporti ed alle Attività Produttive della Regione Campania Sergio Vetrella, del sottosegretario all’Economia Bruno Cesario e del Presidente della Regione Stefano Caldoro.

L’amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono ha spiegato nei dettagli il progetto realizzato grazie al prezioso supporto del Cetana (Centro per gli studi di tecnica navale): due isole galleggianti (collocate in acque definite “protette”) con diverse funzioni di trattamento dei rifiuti.

Sulla prima isola verrebbero smaltite 400 tonnellate di rifiuti al giorno ed allo stesso tempo si ricaverebbe combustibile, ammortizzando i costi dalla produzione di una vera e propria risorsa.

I numeri parlano chiaro: 16-18 mesi i tempi di realizzazione (assolutamente brevi se comparati a quelli per l’eventuale costruzione di un termovalorizzatore) , 160 milioni di euro il costo dell’operazione, 135 mila tonnellate trattate in un anno dalla struttura e ben 65.000 tonnellate prodotte di combustibile derivato dai rifiuti.

Ma non finisce qui. La seconda isola, dai tempi più lunghi, offrirebbe una tecnologia al plasma, assolutamente innovativa.

Le altissime temperature alle quali i rifiuti verrebbero bruciati non permetterebbe la formazione di miasmi e gran parte dei residui che deriverebbero dallo smaltimento possono essere riutilizzati nell’edilizia, oltre alla produzione di circa 65 gwh (gigawatt/ora). I vari processi sarebbero possibili grazie al riutilizzo dei gas ad alta temperatura recuperati dopo aver esposto i rifiuti alla combustione mediante plasma.

Poiché ci sono le basi per portare avanti il progetto e concludere qualcosa di grandioso, serve solamente un committente che, viste le potenzialità del piano, è molto probabile possa essere reperito.

Non va sottovalutato che l’intero programma offrirebbe lavoro ai cantieri di Castellammare di Stabia, pochi mesi fa a rischio collasso ed ora, invece, al centro di un’opportunità economica e tecnologica di riscatto per un intero territorio.

Pare che la tecnologia e lo sviluppo si siano presentati finalmente anche nel Mezzogiorno d’Italia: saranno gli interpreti politici ed imprenditoriali capaci di finalizzare cotanto sensato ed economicamente valido splendore tecnologico?

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