Nota stampa: Luisa Todini, serve una nuova politica industriale, è vero che ci sono i vincoli UE ma i margini di manovra non mancano
Comunicati Stampa 11 Marzo 2014Milano, 10 marzo 2014 – “Il Made in Italy è la nostra forza: sono 200 mila le imprese esportatrici, in maggioranza PMI, e 4 milioni gli addetti. Continuiamo ad essere il secondo Paese manifatturiero d’Europa, e da qui dobbiamo ripartire. In questi anni di crisi l’unico contributo positivo al PIL è stata la domanda estera, con le esportazioni che rappresentano il 30% del PIL nazionale.
Ma servono stabilità a livello di Governo e una politica industriale che sostenga realmente le imprese” afferma Luisa Todini, Presidente del Comitato Leonardo e di Todini Finanziaria che oggi interviene alla tavola rotonda sul tema “I driver del cambiamento: quali opportunità di sviluppo” in occasione della presentazione dei risultati italiani della 17° Global Ceo Survey di PWC presso la sede del Gruppo Sole 24 Ore.
“Come imprenditrice saluto con piacere la nomina del nuovo Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e la riconferma del Vice Ministro Carlo Calenda, entrambi espressione del mondo delle imprese, e valuto positivamente la ricostituzione della nuova ICE in versione più dinamica e più coordinata con le altre istituzioni per l’internazionalizzazione – MAE, MISE, Ambasciate, Camere di Commercio, Sace, Simest. C’è molto da fare e in fretta, sia per sostenere le nostre imprese nel mondo sia per attrarre investimenti dall’estero, in un gioco a somma positiva di cui beneficerebbe l’intero Sistema-Paese.”
“E’ vero che abbiamo vincoli europei fin troppo stringenti” ha continuato Todini “ma dobbiamo e possiamo trovare i nostri margini di manovra, dagli alleggerimenti burocratici a quelli fiscali sul costo del lavoro e dell’energia, dagli incentivi mirati all’innovazione e alla sostenibilità ambientale, al credito più accessibile e meno oneroso, dalla Riforma del Titolo V della Costituzione per riportare grandi reti e infrastrutture sotto il potere dello Stato centrale agli interventi urgenti sul sistema della Giustizia e la certezza del diritto, oggi non all’altezza di un Paese civile” ha concluso Luisa Todini
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