Carla Fracci

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Universalmente riconosciuta come una tra le più grandi danzatrici, probabilmente la somma interprete del repertorio romantico (La Sylphide, Giselle), tanto da essere chiamata «la Taglioni del XX secolo».

Prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano dal 1958, ha raccolto successi su tutti i più prestigiosi palcoscenici del mondo, sia nei balletti classici sia in quelli contemporanei, avendo come partner tutti i maggiori ballerini delle ultime generazioni.

Eccezionalmente morbida ed evanescente nelle sue movenze, sa essere al tempo stesso eterea, delicata, ma anche estremamente intensa e drammatica come nella Medea per la coreografia di John Butler e la musica di Samuel Barber.

Per lei i critici hanno evocato paragoni con le più grandi dive del secolo, per interpretazioni come Romeo e Giulietta di Prokoviev o la Lizzie di Fall River Legend che hanno lasciato il segno nel mondo della danza. È stata anche la sola ballerina al mondo a cui sia stato concesso di danzare il ruolo di Giulietta all’Old Vic di Londra, tempio degli spettacoli shakespeariani.

L’hanno definita anche «la Duse della Danza» e «la Sarah Bernhardt» tra le danzatrici di oggi.

Ciò che da sempre l’ha contraddistinto, sia come étoile che come persona, è stata la discrezione che ha caratterizzato il suo rapporto con il pubblico, che l’ha sempre amata e ricambiata rispettandone la scelta di riservatezza.Si è infatti tenuta sempre ben lontana dalla spettacolarizzazione e dal sensazionalismo dello star sistem, a dimostrazione di un talento superiore che, per manifestarsi in tutta la sua grandezza, aveva bisogno soltanto del palcoscenico. A lei si sono ispirati negli anni, numerosi artisti e poeti, quale icona universale di leggiadria, di eleganza e di perfezione.

Tra questi Eugenio Montale che, durante l’attesa per la nascita del figlio Francesco, le dedicò un capolavoro, la poesia: La danzatrice stanca. Dal novembre 2000 è direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.